Degustando

Sul tavolo piatti con pezzi di formaggio, un vassoio di paste di meliga e grissini; intorno a noi sotto l’ombra della tettoia, un panorama di colline con fogliame rigoglioso, sapore di terra e verderame, filari in linea che rispettano geometrie perfette e si intersecano tutt’intorno; sole pungente e ombre fresche si alternano con il passare delle ore e davanti a noi tanti bicchieri giù usati … ma uno in particolare, il più grande, ancora vuoto in attesa dell’ultimo assaggio. Ecco quindi apparire una bottiglia coperta da alluminio, nessun riferimento quindi per sapere cosa avremmo provato; il nostro ospite iniziò a versare e ognuno di noi cominciò a scrutare in quel bicchiere … Prima di tutto il colore, quel rosso granato a tratti rubino con riflessi aranciati indicava che poteva trattarsi di un vino importante, invecchiato; iniziando a roteare lentamente quel bicchiere, il vino emanava un profumo intenso, complesso e persistente. Da un lato percepivo sentori floreali e fruttati come la rosa, la viola, la prugna e la ciliegia, ma con il passar del tempo ritrovavo note di cuoio, spezie, cannella, pepe o vaniglia. Sul palato quel liquido corposo lasciava una persistenza rilevante, ma molto equilibrata e bilanciata con note acide e tanniche, piuttosto che con morbide sensazioni di alcool. Un sapore robusto, asciutto e pieno che aggiungeva aromi che richiamavano la mora e la liquirizia, il  tabacco e il caffè. Non mi è possibile indicare da quale vigna provenisse quel vino, chi fosse il suo produttore e quale l’annata, ma certamente abbinando un sorso di quel nettare ad una scaglia di Castelmagno, rimasi come bloccato sentendo quali sapori stavano esplodendo in me: caldo e freddo si mischiano insieme in una sensazione di brivido che si scarica nel corpo pervadendolo poi con un’ondata di passionale calore … Piacere, serenità. Non sapevo cosa stavo bevendo insieme ai miei amici, ma lentamente l’alluminio fu allontanato da quel contenitore di vetro e l’etichetta scritta a mano riportava solo due nomi e un numero: per Maria – Barolo 1990. In un 21 giugno di un anno qualsiasi.

MC